Basilica di San Sisto Vecchio (Roma)
Si chiamava anticamente in Piscina, per essere prossima alla Piscina Pubblica ed è di origine antichissima e venne edificata da una matrona chiamata Tigride.
Viene ricordata nell’anno 499 nel concilio di Simmaco e più tardi nei dialoghi di San Gregorio I. Da allora non se ne ha più menzione fino al 1200, epoca in cui Innocenzo III la restaurò riedificandola dalle fondamenta e aggiungendovi il campanile che ancora si conserva.
Sotto Onorio III la chiesa appartenne ai Domenicani e nel contiguo convento abitò S. Domenico prima di andare a Santa Sabina quando venne a Roma per riordinare la regola dei monasteri femminili.
Fu in questa occasione che il Santo cedette chiesa e monastero alle monache del suo ordine che ne presero possesso il 24 febbraio 1219.
Nel 1488 fu restaurata a spese del cardinale Pietro Ferrici e qualche anno più tardi il cardinale Buoncompagni vi fece fare il piazzale anteriore e il soffitto a intaglio. Un altro restauro vi fece Paolo V e Benedetto XIII la ridusse allo stato attuale con architettura del Raguzzini.