La chiesa di San Domenico a Rieti
La chiesa di San Domenico fu eretta dall’Ordine dei Predicatori fra il 1263 ed il 1294 nel sestiere di Porta Cintia de suptus, dove la comunità domenicana di San Sisto possedeva parte della preesistente chiesa dei SS. Apostoli.
Questa fu per secoli la più bella e prestigiosa delle chiese reatine, seconda per ampiezza e per pregio artistico solo alla cattedrale di Santa Maria; vi trovarono sede le confraternite del SS.mo Rosario e di San Vincenzo Ferrer, trasferita in cattedrale nel XVIII secolo.
I Domenicani promossero anche la confraternita di San Pietro martire, che ebbe sede autonoma dapprima in prossimità della chiesa, successivamente presso l’Oratorio del chiostro nuovo, pregevolmente affrescato da Lorenzo e Bartolomeo Torresani fra il 1552 ed il 1554, infine presso la chiesa di San Matteo all’Yscla.
La chiesa di San Domenico, decorata ad affresco nel corso dei secc. XIV e XV, era riccamente dotata con altari e cappelle dalle famiglie gentilizie della città.
Quando nel 1866 la comunità domenicana fu soppressa, il complesso conventuale fu assegnato alle truppe del Regio Esercito e la chiesa fu saccheggiata e profanata: numerose delle splendide opere che documentano la fioritura artistica promossa dall’Ordine dei Predicatori scamparono alla dispersione trovando custodia presso il Museo Civico e presso gli edifici della Curia, grazie alla determinazione del vescovo Egidio Mauri3, egli stesso domenicano.
La chiesa è stata restituita al culto sotto l’episcopato di monsignor Delio Lucarelli, in occasione del grande Giubileo del 2000.
Ileana Tozzi