Pesaro, passeggiando tra storia e spiritualità
PESARO – La scorsa volta eravamo a Urbino alla ricerca di chiese e oratori che richiamassero quel sapore di spiritualità dei tempi passati. Questa tappa, invece, intende percorrere un itinerario simile nel centro storico di Pesaro, anch’esso costellato di chiese officiante e non, comunque tutte abbastanza valorizzate a livello di patrimonio storico e artistico.
Riprendiamo il capitolo di “Luoghi del sacro” scritto da Elisabetta Venturi Landini, e partiamo con la nostra passeggiata dal santuario della Beata Vergine delle Grazie (foto), in via san Francesco, a pochi passi dalla centralissima piazza de Popolo. Questa chiesa, officiata dal Trecento al 1923 dai frati minori conventuali, e dagli anni Venti fino ad oggi dai frati servi di Maria, contiene le spoglie mortali della beata Michelina Metelli, terziaria francescana vissuta nel Trecento e protettrice della città assieme ai circa quindici santi e beati vissuti a Pesaro nel corso di quasi duemila anni di storia.
Dal santuario delle Grazie, così come viene chiamato dai pesaresi, ci dirigiamo verso piazza del Popolo e, svoltando a destra in largo Mamiani, ci troviamo dinanzi la chiesa di sant’Ubaldo (foto), purtroppo nascosta dal palazzo Civico, ristrutturato con l’aspetto attuale nel 1954.
Attraversando la piazza e scendendo nel corso XI Settembre incontriamo la chiesa di Sant’Agostino (foto), retta dai padri agostiniani, abbellita da uno splendido portale e contenente un gran numero di quadri di pregevole fattura. Certamente una delle chiese più belle di Pesaro.
Proseguendo lungo il corso XI Settembre e svoltando a destra i via Cavour, ci si trova davanti, dopo circa trecento metri di cammino, alla chiesa di Santa Maria della Scala (nella foto l’effigie della Madonna), patrona dei porto lotti, ovvero gli abitanti del Porto. Davanti alla chiesa si erge la statua seicentesca di sant’Andrea apostolo, mentre in cima all’edificio c’è la statua della Madonna, “scala per arrivare in Cielo”.
Tornano indietro verso il corso, e svoltando a sinistra in direzione dell’ex manicomio San Benedetto, incontriamo la chiesa della Purificazione, meglio conosciuta come Beata Vergine del Carmine, sede di una delle poche confraternite ancora attive dopo la soppressione generale degli anni Cinquanta.
Spostandoci verso via Passeri attraverso via Belvedere scopriamo la chiesa di San Giovanni Battista, impreziosita dal titolo di tempo monumentale e officiata sin dal Cinquecento dai frati minori. Proseguendo ancora in via Passeri e dirigendoci verso piazzale Lazzarini incontriamo, sulla sinistra, la chiesa di santa Lucia. Spostandoci lungo via Branca, nelle adiacenze del conservatorio Rossini incontriamo prima la chiesa della Maternità, nell’omonimo vicolo, e poi la chiesa di San Giacomo Maggiore, proprio davanti al conservatorio, in piazza Olivieri. Infine, tornando in via Branca e imboccando via Tebaldi incontriamo, dopo circa trecento metri di cammino, la chiesa di san Giuseppe, contenente all’interno diversi quadri del canonico e artista pesarese Giannandrea Lazzarini (1710-1801).