La Cappella dell’Asilo della Marina: Una Storia di Fede e Carità

Nel cuore della storica via Baylle, adiacente alla chiesa di Sant’Agostino, si erge la Cappella dell’Asilo della Marina, un tempo noto come l’oratorio della Vergine d’Itria. Costruita all’inizio del XVII secolo, questa piccola chiesa ha servito l’Arciconfraternita della Santissima Vergine d’Itria fino al 1881. La facciata è di una semplicità disarmante: un timpano la conclude in alto, incorniciando un portale adornato da uno stemma con il monogramma di Maria, sopra il quale si apre un ampio finestrone a lunetta. All’interno, l’ambiente unico è abbracciato da una volta a botte, mentre lesene ritmiche scandiscono le pareti.

Divenuta parte dell’Asilo della Marina nel 1881, la cappella è ancora oggi al centro di una comunità vibrante, gestita dalle figlie della carità, che arrivarono in Sardegna nel 1856. Tra queste spicca la figura della beata suor Giuseppina Nicoli, che dedicò la sua vita al servizio dei bambini e dei poveri della zona dal 1914 fino alla sua morte nel 1924. La sua tomba, insieme a quella della sua fedele aiutante, Suor Tambelli, si trovano qui, testimoniando una vita di dedizione e santità.

Originariamente, l’oratorio era il fulcro spirituale di una confraternita nata dalle avventure di un gruppo di schiavi cristiani liberati. Dopo aver sopravvissuto a una tempesta in mare, questi fondarono la confraternita, ufficialmente riconosciuta da Papa Paolo V nel 1607, creando un santuario per la Madonna Odigitria, guida dei viandanti, presso il convento degli Agostiniani.

Oggi, l’Asilo della Marina continua la sua missione educativa e caritativa in quegli stessi spazi, arricchiti dalla presenza storica e spirituale della cappella, un luogo dove ancora risuonano gli echi dell’amore e della fede che hanno guidato tante generazioni.

L’importanza dell’Asilo della Marina a Cagliari è anche che, al suo interno, riposano le spoglie mortali della Beata Suor Giuseppina Nicoli e della Serva di Dio Suor Teresa Tambelli: unico caso di due Figlie della Carità (in cammino verso gli onori degli altari) che stanno nella stessa cappella.