Chiesa di Santa Rufina e Seconda (Roma)
Sorge in via della Lungaretta nel Rione Trastevere. Appartiene al monastero delle dame del Sacro Cuore e fu edificata sopra un edificio romano che la tradizione vuole appartenesse alle martiri Rufina e Seconda.
Anticamente apparteneva al capitolo di S. Maria in Trastevere, ma nel 1600 fu ceduta ad alcune dame forestiere che facevano vita comune.
Fu in questa occasione che Francesca Montjoy, francese, la fece restaurare nel 1602, come si rileva da una iscrizione che è dietro l’altare. II campanile della chiesa, che è chiuso al pubblico è opera del secolo XIII.
Nel 1807 gli Zuavi pontifici occuparono questo campanile per sparare da lassù contro i cospiratori.
La chiesa, appartenuta al capitolo di Santa Maria in Trastevere, nel 1601 diviene di proprietà delle suore Orsoline, fondate da Francesca Moutioux. Queste si occupano di far restaurare la chiesa e di far costruire il monastero, come testimoniato da una iscrizione posta dietro l’altare della chiesa. L’area rimane di sola proprietà delle Orsoline fino al 1800 quando ad esse, diminuite in numero, vengono unite le monache della Santa Croce. Nel 1807 gli Zuavi pontifici occuparono il campanile per far fuoco di lassù contro i cospiratori radunati in casa Ajani.
Nel 1831 il monastero viene dato alle suore del Sacro Cuore di Santa Maddalena Sofia Barat mentre alle poche orsoline rimaste vengono concessi solamente dei locali all’interno dello stesso monastero. Nel 1917 l’edificio diventa di proprietà delle Suore dell’immacolata Concezione di Ivrea che a partire dagli anni Ottanta hanno adibito i locali a residenza universitaria.