Santuario di San Liberato – San Ginesio (Macerata)



Già prima del 1230 esisteva un romitorio costruito vicino a sorgenti d’acqua, chiamato “Eremo di Monte S.Maria” che ospitava frati francescani.

La storia del Santuario di S.Liberato ha inizio verso il 1260 quando vennero trasferiti nella chiesa i corpi di due santi frati, Umile e Pacifico, dall’eremo di Soffiano (a circa tre chilometri dal santuario), insieme al corpo di San Liberato. Questi visse a Soffiano in una cavità rocciosa con un’esistenza di preghiere e mortificazioni. Ammalatosi gravemente e non potendo inghiottire nulla, morì senza sofferenze grazie a “un dolce medicinale” che gli venne offerto dalla Vergine. Era il 6 settembre 1258.

L’eremo prese il nome dal 1421 di Santuario di S.Liberato. Nel 1697 crebbe il fervore popolare verso il Santo, quando una sua immagine, dipinta nel 1498, fu vista sudare. Nel 1703 venne effettuata una ricognizione dei sacri resti e anche in quell’occasione fu vista sudare l’immagine del Santo dipinta sul muro del sepolcro, emanando fragranza.

Tali fenomeni si rinnovarono anche negli anni successivi. La devozione verso S. Liberato non cessò neppure quando il convento rimase chiuso dal 1901 al 1923 per la carenza di religiosi. La festa si celebra il 6 settembre.



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