Santuario San Rufo – Belvedere Ostrense (Ancona)



Belvedere Ostrense, priva di qualsiasi reliquia, indusse il parroco don Antonio Caprini, nel 1798, a rivolgere istanza al Prefetto del Tesoro delle SS Reliquie per averne alcune per la sua chiesa.
La richiesta fu accolta il 4 marzo 1808, con l’assegnazione dei resti di San Rufo che arrivarono a Belvedere Ostrense il successivo mercoledì santo, 13 aprile.

Fu costruita un’apposita cappella nella canonica, dove furono sistemati: su di un cuscino di seta rossa il capo, poi le due clavicole con le rimanenti ossa, ed infine l’ampolla di creta, contenente il sangue del martire, trovata nella sua tomba.

Numerosi furono subito i pellegrini che si susseguirono nella cappella; furono anche tenuti dei registri per segnare le persone, i miracoli segnalati e le grazie ricevute.
Purtroppo molti registri sono andati perduti, ne sono ora rimasti solo 11, dai quali risulta che dal 20 ottobre 1813 al 31 dicembre 1814 i fedeli accorsi alla tombe di san Rufo furono oltre 10.000.
Il continuo afflusso sempre più numeroso di fedeli indusse don Angelo Salvatori, intorno al 1850, a traslare il corpo del Santo nella chiese parrocchiale di San Pietro apostolo, nell’altare dedicato alla “Divina Pastora”.Il 9 novembre 1906 i resti del Santo vennero sistemati in una statua di cera, realizzata dal padre francescano Stefano Giancamilli, dei minori di Ostra Vetere, rivestita di abiti di seta.

Il tutto fu poi rinchiuso in un’urna dorata, munita dei sigillo di garanzia del vescovo di Senigallia.



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