Santuario Madonna del Fuoco in Monastero S.Cecilia – Faenza (Ravenna)
Nel 1567 dove sorge il santuario, un tempo vi erano alcune case; in una di queste abitava una misera vedova di nome Paola.
A causa di una candela accesa, la casa prese fuoco, ma non la parete dove era affissa un’immagine della Vergine. Nel santuario, un primo altare è provvisoriamente innalzato sui resti dell’incendio, nel luogo del miracolo, subito dopo il 2 agosto 1567.
La Madonna del Fuoco non è stata asportata, ma lasciata appesa alla parete scampata alle fiamme.
Il 5 gennaio 1568 l’immagine è trasferita nella cappella del monastero di s. Cecilia, in vista della costruzione della nuova chiesa, di cui pone la prima pietra il 3 febbraio di quell’anno.
Convento e chiostro, si devono ad Antonio figlio di maestro Giovanni di Cirunetto di Cannobio.
La chiesa, cui si accede mediante una breve scalinata, ha pianta longitudinale, ad una sola navata.
La cappella maggiore, che ospita la Madonna del Fuoco, nel 1573 risulta elegantemente ornata, mentre il resto dell’edificio è compiuto verso il 1577. Un nuovo altare maggiore sostituisce il più vecchi nel 1766.
La Madonna del Fuoco passa nel 1811 in S. Domenico, dove ancora si venera.