Santuario S. Maria Lacrimosa degli Alemanni (Bologna)
La storia del Santuario comprende due distinti edifici religiosi situati lungo la via Emilia, fuori dalle mura cittadine: la chiesa di S. Maria degli Alemanni, oggi scomparsa, e il Santuario di S. Maria Lacrimosa, poi convento dei Carmelitani Scalzi.
La prima, del XIII secolo con annesso ospedale, fu sede dell’Ordine Teutonico. La seconda sorse nel XVI secolo per custodire una miracolosa immagine della Vergine. All’interno è il gioiello barocco della Cappella della Sacra Famiglia del Bibiena.
Antica chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Alemanni (ora scomparsa).
La chiesa originaria era orientata con l’abside ad est con due ingressi, uno ad ovest ed uno a nord. Aveva tre cappelle, campanile e cimitero annesso. Unico resto della costruzione del XIV secolo è il campanile.
Santuario di Santa Maria Lacrimosa (attuale chiesa parrocchiale)
Della costruzione cinquecentesca non rimane che il pronao sul quale compare lo stemma del Senato bolognese, promotore dell’opera. Nella cappella maggiore era esposta la miracolosa immagine della Vergine, asportata dal vecchio muro su cui era stata dipinta.
L’aspetto attuale della chiesa deriva dai rifacimenti ottocenteschi e novecenteschi, che hanno alterato l’impianto originario. Sulla navata centrale coperta da volte a botte si aprono quattro cappelle laterali, cui si aggiungono le due del transetto e la cappella maggiore, conclusa da un abside semicircolare, con cupola a catino.
Su un muro fuori Porta Maggiore si trovava, fin dal XV secolo, un’immagine della Vergine ritenuta miracolosa e nota con il titolo di Santa Maria Lacrimosa. Nel 1690 venne realizzata la cappella della Sacra Famiglia, su progetto di Ferdinando Bibiena.
Nel 1797, per decreto napoleonico il santuario di Santa Maria Lacrimosa fu chiuso al culto.
Nel 1808 il santuario, divenuto nuova sede parrocchiale, assunse la doppia denominazione di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni.