Santuario Maria Santissima della Salute – Valentano (Viterbo)
Secondo la tradizione il Santuario della Madonna della Salute sorse nel 1470 ad opera di Francesco Portici detto Cecchino, un capo brigante che, pentitosi dei suoi trascorsi delittuosi, decise di ritirarsi a vita eremitica nella selva di “Monte Starnina”.
Qui eresse una primitiva cappella ponendovi in venerazione una tela della Madonna con Bambino denominata “Madonna del Cecchino”, (dal soprannome del brigante). Divenuta mèta di pellegrinaggi devozionali, nel 1512 il piccolo romito fu sostituito da una chiesa consacrata a Santa Maria della Salute, e nel 1523 fu concessa ai Padri Serviti dal cardinale Alessandro Farnese. In seguito alla guerra di Castro (1649) è registrata la sporadica presenza nel Santuario di qualche romito essendo di fatto abbandonato.
Finalmente, nel 1708 il tempio fu dato in gestione ai Francescani che ne edificarono il convento. La statua della Madonna, attuale oggetto del culto nel Santuario è del 1807, e la macchina processuale di cui è dotata venne offerta dalla comunità valentanese nel 1831 come ex voto in seguito alla protezione concessa nel corso di una epidemia di peste. La statua fu incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1899.
All’interno è inoltre custodita l’immagine mariana recante l’antica denominazione di “Madonna del Cecchino”, opera seicentesca con evidenti influssi della scuola del Reni, sostituzione dell’originaria icona andata perduta. I festeggiamenti si effettuano ogni anno il sabato precedente la terza domenica di maggio.
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