Eremo di San Michele – Caporciano (L’Aquila)



Antica la storia di Caporciano che fu a lungo sotto l’influenza del vicino monastero benedettino.

Dal centro abitato di Bominaco un lungo e comodo sentiero conduce alla grotta di San Michele. La grotta misura circa 12 x 6 metri e le pareti rocciose vanno stringendosi verso il fondo dove è ancora visibile una cisterna ben intonacata. Tutto l’ambiente è illuminato dall’alto da un ampio finestrone naturale.

 All’interno della grotta sono presenti numerose vaschette per la raccolta dell’acqua piovana e alcune, ricavate nella roccia, sono poste vicino l’ingresso con la funzione di acquasantiere.

Il romitorio presenta diverse tipologie di pavimentazione: l’ambiente cultuale fino all’altare ha una pavimentazione di tipo naturale, la seconda parte, frutto di un recente restauro, presenta mattoni rettangolari.

 La grotta custodisce architravi appena abbozzate che contrastano con l’altare di ottima fattura . Secondo la tradizione locale anche in questa grotta, vi si può riconoscere il passaggio del Santo che ha lasciato le proprie impronte sulla roccia, addirittura sulla volta dell’ingresso. Secondo la tradizione, alla fine dell’XI secolo San Tussio, monaco eremita nativo di Bagno, paesino vicino L’Aquila, visse per molti anni in questa grotta e ora le sue ossa sono conservate nella chiesa di San Marco a L’Aquila.



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