Eremo di San Franco – L’Aquila
La tradizione vuole che in questa grotta sotto le pareti del Monte Cefalone, il 5 giugno di un anno imprecisato fra il 1220 e il 1230, terminasse i suoi giorni San Franco, patrono di Assergi.
Nel momento della sua morte le campane suonarono da sole, i galli cantarono ed una luce apparve in alto sulla montagna.
Negli ultimi tempi pochi fedeli si recavano a quest’eremo così lontano e faticoso da raggiungere ma di recente gli abitanti di Assergi hanno ravvivato l’antica tradizione del pellegrinaggio alla grotta.
Essa si apre sotto una grossa rupe che chiude una ripida valletta erbosa, sotto la vetta del Cefalone.
Si tratta di una fessura che, già all’ingresso, ha una scarsa abitabilità; oltre, diventa un cunicolo basso e fangoso mentre, verso monte, uno zoccolo roccioso ne riduce ulteriormente l’altezza.
Se non fosse per la tangibile testimonianza dei resti delle mura che chiudono un riparo così scomodo, certamente si sarebbe dubitato della reale possibilità della presenza eremitica in quel luogo.