Pellegrino in bicicletta: Viaggio verso i santuari francesi – Bougoin – Jallieu – Ars (San Jean Marie Vianney) Km. 80 – 6 parte
Dopo una notte di riposo profondo, il suono delle due sveglie (cellulare e orologio) mi riporta alla realtà. Una nuova giornata di bicicletta mi aspetta e oggi..piove a dirotto. Spostando la tenda mi è apparso un cielo nero e imbronciato e le prospettive non lasciavano presagire niente di buono per la giornata.
Senza farmi troppo intimorire dal maltempo e, curioso di mettere alla prova la impermeabilità delle mie nuove sacche della bici, ho preparato il bagaglio, avendo cura di proteggere con involucri di plastica i vestiti per il tempo libero. La strada oggi si presentava prevalentemente pianeggiante e questo mi ha consentito di “riposare” un po’.
Il mio programma prevedeva la visita approfondita della cittadina del Santo Curato d’Ars e quindi i chilometri di oggi sono pochi.
La storia di San Giovanni Maria Vianney inizia nel 1859, ma il suo esempio di sacerdozio è rimasto, ed anzi si è accresciuto negli anni, tanto da essere stato nominato, da Papa Pio XI, patrono di tutti i preti del mondo. Da poche settimane, inoltre, proprio il 19 giugno di quest’anno, si è concluso l’anno sacerdotale, fortemente voluto da Sua Santità Papa Benedetto XVI, per ricordare e riscoprire le virtù di questo umile sacerdote che è diventato un esempio per tutto il clero.
Mi trovo in una bella struttura religiosa proprio a due passi dalla Basilica. Questa casa di accoglienza si chiama: La Provvidence, maison d’accueil, Centre Spirituel, Ars sur Formans. Per € 28 posso dormire in una bella cameretta, cenare con altri pellegrini al refettorio e prendere la petit – dejeuner domani mattina.
Il villaggio del Santo Curato è piccolo e tutto ruota attorno alla Basilica e ai locali nei quali ha operato il prete. La primitiva chiesetta è stata ampliata con la costruzione di un grande edificio religioso, capace di ospitare i numerosi pellegrini che ogni anno visitano questi luoghi.
Nell’omelia tenuta da S.E. il vescovo Antioco Piseddu, della Diocesi di Lanusei (Sardegna), concelebrata da nove sacerdoti italiani, è stata ricordata la figura del Santo: un prete che ha dedicato tutta la sua vita nella ricerca dell’amore di Cristo. Amare il Signore e ricevere il Suo amore lo portava a dedicarsi anima e corpo all’apostolato e alla cura spirituale dei suoi parrocchiani, dimenticandosi a volte perfino di mangiare, perché doveva sempre confessare. Questo ardore e dedizione totale verso il sacramento della riconciliazione, mi ha fatto ricordare un altro grande santo che passava giornate nel confessionale: San Pio da Pietrelcina.
Intorno alla Basilica c’è la casa del Santo e la Cappella del Sacro Cuore, dove è custodito il grande cuore del prete. Il suo corpo, invece, riposa adagiato dentro una teca di cristallo e bronzo all’interno della “sua” chiesa ed appare così come ci viene proposto.
Nel grande libro a disposizione dei pellegrini ho scritto i nomi del parroco e del vicario della mia parrocchia, affinchè l’esempio del Santo Curato possa aiutarli nel difficile impegno di pastori della nostra comunità. A Don Carlo consegnerò, al mio rientro a Como, una immaginetta del Santo curato con la sua immagine e la sua bella preghiera.
Adesso, mentre scrivo, sta tramontando il sole che non c’era stamani e che ho desiderato poter rivedere in fretta.
Per domani ho in programma la visita ad un altro importante luogo della fede: Paray le Monial e le apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque, vissuta negli anni 1647 – 1690. Ma questa figura la descriverò domani.
Prima di chiudere vorrei ricordare un amico che ho conosciuto durante l’ultimo pellegrinaggio a Medjugorje: Miro. E’ stato lui che mi ha fatto conoscere e meditare sulla figura del Santo e mi ha insegnato una bella preghiera che recita così:
Atto d’amore del Santo Curato d’Ars
Io ti amo, o mio Dio;
mio solo desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della vita.
Io ti amo, o Dio infinitamente amabile,
e preferisco morire amandoti
che vivere un solo istante senza amarti.
Io ti amo, o mio Dio,
e temo l’inferno solamente perché non ci sarà mai
la dolce consolazione di amarti.
O mio Dio,
se la mia lingua non può dire ad ogni istante che ti amo,
voglio almeno che il mio cuore te lo ripeta ad ogni respiro.
Ah! Fammi la grazia di soffrire amandoti,
di amarti soffrendo
e di spirare un giorno amandoti e sentendo che ti amo.
Più mi avvicino alla fine
Più ti scongiuro di accrescere il mio amore,
e di renderlo più perfetto.
Amen.
E con questa bella preghiera posso addormentarmi felice di aver incontrato sulla via un prete santo.
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