Santuario S. Maria della Purità – Pagani (Salerno)



Santuario S. Maria della Purità - Bambino di Praga

Santuario S. Maria della Purità - Bambino di Praga

PAGANI – Un bel quadro della Madonna col Bambino sovrasta la chiesa di Santa Maria della Purità. Proprio questa icona di Maria, si confidò con la veneranda Madre Serafina di Dio intorno alla seconda metà del 1600. Le parole che la Vergine pronunciò (“Ecce Puritas Mea“), vennero poi prese come denominazione ufficiale per il santuario che a tutt’oggi è chiamato Santa Maria della Purità.

Questa chiesa, che si trova nella cittadina di Pagani in provincia di Salerno, è antica e sorge sulle fondamenta di un’altro luogo di culto dedicato ai Santissimi Martiri Felice e Costanza, morti sotto le mani del potente e avido Nerone, in tempi romani.

All’interno della chiesa viene venerato, oltre che il quadro della Madonna, anche la statua di Gesù Bambino di Praga. Questa statuina richiama a sé tantissimi fedeli. La sua importanza è stata riconosciuta anche dal Santo Padre Papa Giovanni Paolo II che nel 1999 su richiesta del Vescovo del luogo, la incoronò come immagine sacra.

La storia di Gesù Bambino di Praga nasce nel lontano 1600 quando sin da allora, le suore che abitavano il monastero costruito di fianco alla chiesa, lo veneravano e lo adoravano ogni ora del giorno. L’importanza della sacra immagine fu tale che si decise di collocarla all’interno della chiesa.

In poco tempo miracoli e guarigioni avvennero tra i fedeli. Per questo la fede e la voglia di preghiera per il Bambino fu tale da erigere un tempio in suo onore, proprio tra le mura sante del santuario.

Molti sono i quadri artistici presenti all’interno della struttura religiosa e tutti si riconducono al 1600.

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Commenti

Un commento in “Santuario S. Maria della Purità – Pagani (Salerno)”
Osvaldo De Mase ha detto:

Giesù Cristo peccerille
(Su la Bellezza di Gesù Bambino)

1. Giesù Cristo peccerillo,
mariuolo, acchiappa core,
vuò lo mio? Te teccatillo,
tutto tujo, eccolo cchà.
Si i core de ll’aute gente
Po volisse, Ninno bello,
fatte sulo tenì mente,
ca li ffaje spantecà.

(risponde il popolo dopo ogni due strofe)

Bello Ninno mio d’amore,
Sulo a Te io voglio amà.
Ovvero
Bello mio, Ninno Dio
Io pe Te voglio abbruscià questa canzone composta da Sant’Alfonso Maria dè Liguori nel 1754 dedicata a Giesù Cristo peccerillo , quante volte cantata dalle carmelitane del monastero della Purità di Pagani dove il Santo poeta e musicista dottore della chiesa si recava a predicare vicino al dipinto capaltare attribuito alla Venerabile Madre Serafina di Dio fondatrice della Purità di Pagani 1680 , la Madonna si confidò con Suor Serafina e pronunciò le parole (Ecce Puritas mea ) che la Venerabile porta sulla tela e la sua firma sul manto della Madre di Dio , oltre al quadro della madonna viene venerato anche una statua di Gesù bambino di Praga , la storia nasce nel lontano 1600 e sin d’allora le suore carmelitane lo veneravano e adoravano ogni ora e ogni giorno, la sua importanza è stata riconosciuta da Papa Giovanni Paolo II che nel 1999 lo incorona come immagine sacra insieme al prezioso dipinto capaltare. Osvaldo Vicente De Mase delegato alla cultura e ambiente di Arci Pesca Fisa comitato regionale della Campania

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