Santuario Nostra Signora dei Prati – Busseto (Parma)
Il santuario viene edificato tra il 1690 e il 1696 su progetto dell’architetto don Francesco Callegari, in principio ideato di proporzioni maestose in stile bramantesco. L’edificio doveva custodire l’immagine della Vergina Maria che era collocata fin dal secolo XV in una piccola cappella nei Prati di Colombarola.
Il progetto originario rimase in parte incompito; l’edificio a pianta centrale absidata prevedeva una cupola che non fu mai realizzata come pure il nuovo portico.
All’interno nella cappella di destra troviamo la Sacra Famiglia con i SS. Francesco, Antonio da Padova, Giovanni Evangelista all’interno di una cornice finemente intagliata risalente al XVII secolo.
Del 1703 è l’altare maggiore. Nella cappella di sinistra, sempre all’interno di una cornice, osserviamo Dio Padre e la Sacra Famiglia di Pasquale Ottino e stemma Palavicino dentro volute e icone di angeli. Notevole sull’abside la cornice, con putti reggenti il giglio Farnese attribuita a Giovanni Setti.
Visitatore illustre di questi luoghi fu Giuseppe Verdi che frequentò il santuario a causa della nonna parterna, Francesca Bianchi, cui faceva visita periodicamente. Inoltre gli venivano qui impartite lezioni di musica da don Paolo Costa. Nel settembre del 1828 mentre si festeggiava il Nome di Maria Verdi si recava verso il santuario dei Prati ma scoppiò una violenta tempesta che lo costrinse a rifugiarsi a casa di amici. Un fulmine colpì il santuario e uccise quattro sacerdoti e due cantori. L’evento è ora raffigurato in un’incisione.
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