Chiesa di Santa Maria della Consolazione – Ferrara
Santa Maria della Consolazione è uno delle chiese della città di Ferrara, eretto a seguito di un evento miracoloso accaduto nel XI secolo. L’evento tramandato nei secoli narra di un nobile di Ferrara, che imbattutosi nei banditi si affidò alla Madonna, invocando la sua protezione e fu salvo; l’indomani decise di tornare in quel luogo a porre una tela raffigurante la Vergine.
A seguito, nel 1189 fu costruito un piccolo oratorio per custodire l’immagine, alla quale vennero attribuite numerose guarigioni miracolose nel corso degli anni e visto l’aumentare dei fedeli che accorrevano ad adorare l’immagine, si rese necessario ampliare la struttura e il duca Ercole I, nel 1501, finanziò la costruzione della chiesa, sotto la direzione dell’architetto Biagio Rossetti. Nel 1516, ultimati i lavori, vi venne posta la sacra immagine; accanto alla chiesa venne costruito anche un convento, poi soppresso nel 1781.
La facciata è incompiuta, particolare l’abside, di dimensioni enormi rispetto al resto del tempio. Sulla lunetta un affresco del Bastianino risalente al 1581 raffigura la Beata Vergine in piedi col Bambino e degli angioletti.
Un protiro è situato davanti al portale maggiore, si pensa che in origine dovesse divenire un nartece.
L’interno è decisamente spoglio, divisa in tre navate, delimitate da colonne con eleganti capitelli in marmo; non vi si trova più l’immagine della Madonna, ma il particolare effetto della luce dovuto alla colorazione del cotto, dà subito un senso di amorevole accoglienza. Presso il catino absidale troviamo un pregevole affresco del ‘500, raffigurante l’Incoronazione della Vergine da parte del Padre Eterno fra schiere di Angeli musicanti.
Le pareti laterali a destra riportano alcune scene di affresco e lapidi sepolcrali, una delle quali fa riferimento al notaio ferrarese Gerolamo Monsignori, morto nel 1599, attivo alla corte del duca d’Este.
Nella chiesa trovava sepoltura presso l’altare maggiore, Marfisa D’Este, morta nel 1608, l’unica della nobile famiglia ad essere rimasta a Ferrara dopo la devoluzione allo stato pontificio nel 1598. La sua lapide fu trasferita presso al Certosa, ma le sue ossa dovrebbero essere ancora qui.
A fine ‘800, la chiesa conobbe un periodo di declino e fu adibita dapprima a magazzino militare pi comunale e gli arredi sacri in essa contenuti furono trasportati nelle altre diocesi limitrofe.
Solo nel 1964 la chiesa e il chiostro vennero restaurati dalla Ferrariae Decus e dalla Cassa di Risparmio di Ferrara.
Dal 1972 Santa Maria della Consolazione è aperta al pubblico, ma solo nei giorni festivi, durante i quali le funzioni sono officiate dai padri francescani di Santo Spirito.
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