Santuario di Santa Maria della Noce – Inverigo (Como)



Santuario di Santa Maria della Noce - Inverigo

Santuario di Santa Maria della Noce - Inverigo

Il Santuario di Santa Maria della Noce nasce dal cuore e dalla devozione della gente di Inverigo, che vollero ringraziare la Madonna per aver protetto e soccorso due fanciulli smarritesi nel bosco intorno al 1500. La Vergine apparve loro sopra un noce, con in braccio il Bambin Gesù e li porto in salvo. La costruzione della chiesetta in pietra iniziò nel 1519.
Al suo interno è conservata la sacra effige della Madonna col Bambino, dapprima venerata come Madonna delle Grazie, poi come Madonna del Pane ed infine come Santa Maria alla Noce.
Nel 1582 a seguito di una visita di San Carlo Borromeo, Vescovo di Milano, si decise di costruire un Santuario vero e proprio, cercando di conciliare al meglio le esigenze di bellezza decorativa, luminosità e funzionalità liturgica. Ma i lavori furono completati solo molti anni dopo, a causa della povertà in cui giaceva la popolazione di Inverigo. Fu dunque chiuso l’adiacente seminario che intercettava i pochi fondi esistenti e i lavori poterono proseguire.
Il complesso su cui sorge il Santuario per molti decenni fu adibito a mercato ed erano presenti botteghe, negozi ed ance un osteria; ora restano solo delle abitazioni, un nucleo di case raggruppate attorno al Santuario, appartate rispetto al paese vero e proprio.
Il visitatore appena si trova di fronte il Santuario non può non notare lo stile classico e a tratti severo della facciata a capanna, sulla quale risalta il portale in legno intagliato, risalente al ‘600, che riesce a ricordare l’atmosfera antica del luogo.
Di impatto anche il vecchio campanile, che, appoggiato alla chiesa appare fuori luogo ad un primo sguardo: ha una struttura in cotto, che poggia su una base di blocchi di serizzo, alternando oculi ed archi.
E’ di grande rilevanza architettonica perché molto significativa nell’arte della zona milanese. E’ più antica del Santuario ed ha una struttura medievale che la fa accostare alle torri di segnalazione che univano Lecco, Erba, Mariano e Cantù e probabilmente era il campanile dell’antica cappella di Santa Maria.

L’interno, in stile dorico e a croce con le due cappelle laterali, ha un grande vano centrale quadrato sovrastato da una cupola a calotta cieca decorata con lacunari e rosoni; la luce proviene dalla lanterna allungata, mentre i pennacchi sono affrescati con le immagini degli evangelisti.
La navata centrale porta all’altare maggiore, su cui è posta la Vergine col Bambino, statua di legno policroma del ‘600.
Nell’abside è stata di recente posta una parte dell’affresco rappresentante Maria che allatta il Bambino, molto probabilmente la raffigurazione più antica della Madonna del Pane, qui portata dalla vecchia parrocchia del paese.
Le cappelle laterali sono decorate con stucchi che richiamano al ‘600 e sono intitolate a San Carlo raffigurato nella bella pala del Marazzone, e a San Giuseppe (ora al Santo Crocifisso).
Sulle pareti laterali si trovano le grandi tele che rappresentano l’” Assunzione della Vergine” del XVI secolo, opera del Caresana, e la “Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta” opera del Crivelli del XV secolo.
Altre opere molto importanti conservate nel Santuario sono l’affresco di “Gesù e la Cananea”, probabilmente opera della scuola dei Carracci, proprio sopra l’ingresso e le due tele del “San Girolamo” e “Gesù nell’Orto degli Ulivi”, risalenti al XVI secolo.

Durante alcune opere di restauro degli anni ’90 sono riemerse alcune parti della struttura originaria e sono state esposte.

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