Santuario della Beata Vergine del Soccorso – Ossuccio (Como)
Il Santuario della Beata Vergine del Soccorso sorge ad Ossuccio, un paese di meno di 1000 abitanti della provincia di Como. La costruzione del Santuario si deve al ritrovamento di una statua in marmo della Vergine, nel 1500, probabilmente risalente al XIV secolo e opera di un maestro Campionese.
Si narra che una pastorella sordo-muta, intenta a pascolare il suo gregge, stesse pascolando sopra Ossuccio, quando, nell’intento di liberare una pecora impigliata tra i rami, si infilò in una stretta grotta e con grande stupore vi scorse una statua della Madonna.
Prese la statua e la portò in paese per farla vedere a tutti i compaesani e tra lo stupore generale ritrovò la parola e raccontò a tutti il miracoloso rinvenimento.
Per ricordare il miracolo si decise di posizionare la statua nella chiesa del paese, ma una notte la statua scomparve, per riapparire proprio nel luogo del ritrovamento.
Gli abitanti di Ossuccio, capirono che la sacra effige voleva restare sul monte e dunque vi costruirono una cappella per porvi la statua: un secolo dopo fu costruito il Santuario, che in origine era solo una cappelletta per conservare la statua.
Fu la crescente devozione e i molti avvenimenti miracolosi attribuitegli che fecero diventare quel luogo la meta di continui pellegrinaggi, tanto che si rese necessaria l’edificazione di una chiesa vera e propria nel 1537.
Come in molti santuari della zona, nel 1635 venne progettato di costruire il Sacro Monte, si decise quindi di costruire un percorso, per giungere al Santuario, fiancheggiato da 14 cappelle, corrispondenti ai misteri del Santo Rosario; l’opera fu ultimata solo nei primi anni del ‘700, contestualmente alla costruzione del campanile e all’ampliamento del Santuario.
Nelle cappelle sono custodite statue in gesso e stucco, a grandezza naturale che ritraggono episodi della vita del Cristo, quasi tutte opera di Agostino Silva e decorate con affreschi attribuiti a Francesco Torriani, Carlo Gaffuri e Gian Paolo Recchi; l’ultima stazione del Rosario, a quindicesima, è lo stesso Santuario.
Sull‘origine della statua gli storici sono divisi, c’è chi la fa risalire all’epoca della distruzione di Isola Comacina da parte dei Comaschi (1169), chi ancora prima, addirittura all’epoca dei Romani.
In effetti proprio sul monte sovrastante Ossuccio sorgeva il tempio di Cerere, che fu ampliato per il grande numero di devoti alla dea.
Anche se andò tutto distrutto, dei resti vennero alla luce e sono ora conservati al Museo Archeologico di Como. Probabilmente gli abitanti della zona trovarono un’antica statua mutilata, cui unirono un’altra parte, rappresentante il bambino e iniziarono a venerarla come sacra effige della Madonna.
Ad ogni modo ogni anno l’8 settembre, si festeggia la Beata Vergine del Soccorso, con grande affluenza di fedeli da ogni parte del comasco.
Nel 2003, il Sacro Monte di Ossuccio, insieme agli altri otto Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, è stato insignito del titolo di Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
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