Santuario della Madonna dei Miracoli o Madonna Bella – Cantù (Como)
Il Santuario della Madonna dei Miracoli o Madonna Bella si trova poco fuori Cantù, in piena Brianza ed è il punto di riferimento della devozione nella zona.
Secondo la tradizione, nel 1543, fuori la porta di Campo Rotondo (ora piazza degli Alpini), era presente un pilastro su cui era impressa la sacra effige della Madonna Bella (da cui il nome), che le anime devote erano solite adorare; proprio qui nel 1550 ca., Maria apparve ad una fanciulla, Angiolina della Cassina Novello, intenta a pregare per la fine della carestia, presso l’immagine. Maria le disse di andare in paese e avvisare che era tempo di mietere; con grande stupore e felicità tutti andarono a raccogliere le messi miracolose e la miseria terminò.
Presto la notizia si diffuse in tutta la zona dando inizio al culto di Santa Maria Bella, i tanti miracoli che si raccontano la fecero diventare la Madonna dei Miracoli.
L’immagine è ora conservata sopra l’altare e risale al 1300, forse un tempo posta in un altro edificio sacro e rappresenta Maria, tra due angeli musicanti davanti ad un trono in legno tricuspidato, con un raffinato stile gotico.
All’esterno della chiesa colpisce subito l’osservatore, la bella facciata in stile barocco, ma con un gusto che risente anche del neoclassico; fu terminata nel 1900 per opera dell’architetto Zanolini ed è ricca di elementi decorativi: nella parte inferiore, presenta delle lesene che la dividono in tre scomparti; nella parte superiore, si trova la statua della Madonna Immacolata, custodita dentro una nicchia raggiata.
All’interno presenta una struttura a tre navate, sormontate da volte a cupola in corrispondenza del transetto; la volta centrale era in origine più alta dell’attuale di due metri circa, come evidenzia l’affresco sulla parete.
Nel 1637-38, la Cappella grande fu meravigliosamente dipinta da Giovanni Mauro della Rovere, detto il Fiamminghino, su consiglio di San Carlo Borromeo, che visitò il santuario nel 1570 e notò la mancanza di opere pittoriche.
Il Fiamminghino si occupò magistralmente anche della cupola al cui centro la Vergine Assunta è circondata da putti festanti, sopra un porticato di otto scomparti, in cui sono rappresentati assisi sul trono i profeti Ezechiele, Geremia, Isaia, Mosè, il Re Davide e il Re Salomone.
Sulle pareti del presbiterio verso la chiesa, sempre ad opera del Fiamminghino, troviamo due bellissime raffigurazioni: La visita dei Re Magi (a sinistra) e Le nozze di Cana (a destra).
Le vistose differenze all’interno del santuario sono dovute al crollo che nel 1837 interessò la struttura e costrinse ad una lunga e dispendiosa ristrutturazione.
Nella seconda metà del ‘800 un altro crollo, portò alla ricostruzione dell’esterno del presbiterio, che fu però abbellito con degli stucchi, dei bassorilievi, degli ornamenti e opere pittoriche dall’architetto Giacomo Moraglia e, sempre in questa occasione, l’immagine della Madonna Bella fu spostata sull’altare maggiore, in marmo bianco, opera del Calvi, perfetta cornice per la sacra effige.
Gli affreschi del coro sono molto interessanti, opera di un autore ignoto, risalgono al 1724.
Tra il 1846 e il 1909 furono rifatti l’organo, l’altare maggiore e il pulpito in stile cinquecentesco, ma non sempre la nuova struttura si integra bene con la struttura antica, diversa la spazialità definita da luci, colori e materiali diversi; nelle navate i toni dominanti del bianco e dell’ocra, si distinguono dallo spazio attorno all’altare che presenta invece colori vivaci e decisi.
Nel 1923, sulla parete destra della Chiesa, fu eretto un nuovo altare, ideato dall’architetto Orombelli, in onore ai caduti della prima guerra mondiale.
Sulla navata di sinistra è visibile L’incoronazione della Vergine opera di Camillo Procaccini, risalente al 1610 e, sull’altare minore, L’apparizione di Cristo a S. Teresa opera di Grandon del 1714.
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