Santuario Basilica del Sacro Cuore di Gesù in Bussana – Sanremo (Imperia)
A Bussana Nuova, nella grande piazza principale si erge maestoso il Santuario del Sacro Cuore di Gesù, in Bussana, la frazione più importante di Sanremo, in provincia di Imperia.
Fortemente voluto dagli abitanti e in particolare da don Francesco Lombardi, il parroco del terremoto, che riuscì nell’impresa di raccogliere i fondi per la sua costruzione, in Italia e all’estero.
Il paese di Bussana era un antico borgo risalente all’epoca romana, ma il devastante terremoto del 1887 aveva distrutto la quasi totalità delle abitazioni e causato molte perdite umane. Gli abitanti furono costretti a ricostruire un paese ex novo, a circa 3 km di distanza e gli diedero il nome di Bussana Nuova: il santuario era il simbolo della rinascita della città e della tenacia della sua popolazione.. E’ il 1889 quando viene posta la prima dell’edificio dedicato al Sacro Cuore di Gesù, poi ultimato e consacrato solennemente il 20 ottobre del 1901.
Fin dagli ultimi anni dell’Ottocento, la città nuova inizia ad ingrandirsi: attorno al santuario vengono costruiti un orfanotrofio e un asilo e la costante attività della Fondazione Operaia Cattolica Ligure, fece crescere la devozione dei fedeli al Santuario; negli stessi anni viene fondato il periodico L’Eco del Sacro Cuore, ancora oggi pubblicato e puntualmente inviato in tutto il mondo ai benefattori della chiesa.
Il Santuario è stato costruito in stile bramantesco, posto a 97 m s.l.m., alto 46 metri e largo 37; per la sua realizzazione furono coinvolti 3 ingegneri: Maurizio Dafour di Genova, Salvatore Bruno di Sampierdarena e Giacomo Picconi di Sanremo, che lo concluse.
Sulla cima del Santuario la croce alta 5 metri e la statua del Sacro Cuore, alta 3 metri e mezzo sono visibile anche a chilometri di distanza.
All’interno della chiesa, sono conservate opere di molti artisti dell’epoca che hanno collaborato all’abbellimento della maestosa struttura: l’altare maggiore è opera dello scultore Domenico Carli, il pulpito di Cesare Zonca, la cantoria da Giovanni Minia, il fonte battesimale di Biamonti.
Da ammirare la grotta di Lourdes, opera di Luca Casella e Paolo Alberto, i mosaici esterni eseguiti dai fratelli Salviati, con la supervisione di Piero Saccano, lo stesso che ha diretto l’esecuzione dei mosaici della basilica di San Marco a Venezia.
Le opere più importanti del Santuario sono la statua del Sacro Cuore, eseguita dai fratelli Bertarelli di Milano, la sacra effige della beata Maria Margherita Alacoque, opera di Raffaele Resio, cui è dedicato anche l’altare, ma quello che colpisce di più il visitatore è senz’altro il grandioso affresco, ampio ben 56 metri e raffigurante il Calvario, opera di Paolo Gaidano.
Sempre all’interno sono presenti due cappelle laterali, eseguite da Giuseppe Gallo, mentre l’altare dedicato alle Anime del Purgatorio è opera degli scultori Pogliaghi e Paleni.
La festa del santuario si celebra la domenica dopo il Corpus Domini.
Il percorso
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